Quali sono i danni da alluvioni in Italia negli ultimi 10 anni?

In Italia le emergenze ambientali rappresentano un pericolo costante. Le forti piogge mettono letteralmente in ginocchio intere regioni causando alluvioni e danni ingenti a cose e persone, conseguenze strettamente collegate alle alluvioni sono frane e smottamenti.

Fonte Pixabay
Le alluvioni costituiscono il fenomeno naturale più diffuso nel nostro Paese, negli ultimi 10 anni sono 37 le calamità naturali di questo tipo ad aver colpito la penisola italiana. Tra queste la più grave in termini di perdite umane è quella avvenuta in provincia di Messina nel 2009, con ben 36 morti.

La più chiacchierata negli ultimi periodi è invece quella di Genova e provincia del novembre 2014. Una sola vita umana persa durante l’emergenza.

Ma questo non deve far sottostimare l’entità dei danni provocati da quest’alluvione, soprattutto non deve rendere meno grave la recidività di questo territorio, già soggetto ad alluvioni negli ultimi anni, i danni più recenti risalgono al 2011 e al 2010, con la perdita di altre vite umane.

La notizia: Alluvione a Parma, contributi a fondo perduto.

Perché accade tutto questo?

 La malapolitica degli ultimi decenni sembra essere la causa principale, in quanto muri burocratici hanno impedito in questi anni l’utilizzo di fondi destinati proprio alla messa in sicurezza del territorio.

Una disattenzione tutta italiana che è valsa la spesa di ben 4 miliardi di euro di fondi pubblici negli ultimi dieci anni, ecco quanto ci è costata la scarsa prevenzione. E proprio a questo proposito vi sono indagini in corso che coinvolgono anche cariche politiche del luogo.

Altre alluvioni di notevole impatto negli ultimi anni sono avvenute nel 2012 in provincia di Grosseto, 6 morti dopo l’esondazione dei fiumi Albegna, Ombrone, Chiarone e di altri torrenti. L’1 e il 2 novembre 2010 invece è il Veneto a dover far fronte a una grave emergenza che costa 3 vite umane e il decesso di 200mila animali.

La portata di tale alluvione è incredibile

In 24 ore la zona del Vicentino ha visto abbattersi sul proprio territorio 540mm di pioggia. Questi sono solo pochi esempi nei molti episodi avvenuti in Italia negli ultimi anni, il fenomeno è quindi da tenere in forte considerazione e non va sottovalutato, come invece accade. I danni derivanti da tale atteggiamento non sono da calcolare solo in termini di vite umane, ma sono molto gravi anche in termini economici.

Se vivi in una zona ad alto rischio di alluvioni e vuoi sentirti al sicuro, almeno da danni di natura economica, puoi stipulare una polizza per calamità naturali, in modo da metterti al sicuro. La polizza può in tal caso venirti in aiuto perché ti aiuterebbe economicamente permettendoti di rimetterti in sesto in tempi brevi, evitando così di aspettare gli aiuti statali, storicamente lenti e inadeguati per far fronte alle esigenze del cittadino italiano.

Restando in tema di calamità naturali, basti pensare che il terribile terremoto dell’Irpinia del 1980, che valse la storica prima pagina “Fate Presto” sul quotidiano Il Mattino allora diretto da Roberto Ciuni, ancora oggi condiziona la vita di moltissimi cittadini campani, in attesa dell’aiuto economico promesso dal governo centrale.

 Ma attenzione, stipulare una polizza per danni derivanti dalle alluvioni non è semplice. L’Italia è un paese a forte rischio alluvioni, le cronache lo testimoniano senza possibilità di scampo.

Abitazioni a rischio alluvione: quale soluzione?

Il Consiglio Nazionale dei Geologi nel 2009 ha stilato che sono 6 milioni gli abitanti italiani a rischio. Nonostante ciò non esiste ancora una forma consolidata nel mercato delle assicurazioni per abitazioni a rischio alluvione, pertanto è bene valutare bene quali son i danni coperti dall’assicurazione in fase di stipula del contratto.

 In via generale non sono ancora chiari quali sono i parametri da tener presente per valutare se e come sia possibile (e a che prezzo) assicurare un’abitazione.

Chiaramente in linea di massima sono coperti tutti i danni direttamente collegati alla calamità naturale in esame. L’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) ha cercato di stilare dei punti saldi su cui basarsi. L’intento è quello di incoraggiare la copertura del maggior numero possibile di abitazioni a rischio, rendendo compartecipe lo Stato.

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